La quota di disoccupati senza lavoro da più di 12 mesi è passata dal 10% pre-crisi al 50% del 2010, per poi scendere attorno al 30%, dunque tre volte i livelli precedenti la crisi globale. Nella sua lecture, Alan Krueger, Bendheim Professor of Economics and Public Affairs a Princeton e già capo del Council of Economic Advisers di Obama, spiega le ragioni di questo allungamento della durata della disoccupazione sulla base di statistiche su stock e flussi di lavoratori e posti vacanti nonché sulla dinamica dei salari. Ci sono, nella sua ricostruzione, sia fattori d’offerta, che di domanda. I primi sono legati al fatto che i disoccupati di lungo periodo hanno ormai un legame relativamente marginale con il mercato del lavoro e molti fra di loro si sono scoraggiati nella ricerca attiva di un impiego, ritenendo che non ci siano opportunità di lavoro per loro. I fattori di domanda sono dovuti al fatto che i datori di lavoro possono discriminare in base alla durata della disoccupazione, dando priorità nelle assunzioni ai disoccupati di breve periodo. Krueger mostra come un approccio basato sulla tradizionale curva di Phillips, che non considera la durata della disoccupazione, non sia in grado di spiegare la dinamica dei prezzi, dell’occupazione e della disoccupazione negli Stati Uniti durante e dopo la Grande Recessione. La disoccupazione di breve durata è infatti tornata rapidamente ai livelli precedenti la crisi (attorno al 4%), mentre il tasso di disoccupazione totale è rimasto per molto tempo alto pur in presenza di un consistente numero di posti vacanti. Se il rapporto tra posti vacanti e disoccupati fosse rimasto costante ai livelli pre-crisi, la ripresa occupazionale sarebbe stata molto più rapida di quanto avvenuto. La cosiddetta curva di Beveridge per gli USA mostra che la percentuale di posti vacanti sul totale di quelli creati ha superato il 2,5%, un livello osservato negli ultimi vent’anni solo in corrispondenza di tassi di disoccupazione ben più bassi di quelli attuali. Tale aumento indica pertanto un deterioramento nell’efficienza del matching tra datori di lavoro e potenziali lavoratori. Paesi europei come il Regno Unito e la Svezia hanno avuto un’esperienza simile a quella statunitense e in media la disoccupazione di lungo periodo è cresciuta dal 28,6% al 34,3% per i Paesi dell’Ocse. Anche in Italia vi è una forte incidenza del fenomeno, che si attesta attorno al 58% del totale. Come sottolineato da Krueger, la disoccupazione di lunga durata in Italia ha radici strutturali ed è molto più marcata fra i giovani che altrove. L’analisi di Alan Krueger indica come si debba fare di tutto per prevenire l’aumento della disoccupazione di lungo periodo e per evitare che questa tipologia di disoccupati finisca ai margini del mercato del lavoro. In Italia, dove disoccupazione di lunga durata e disoccupazione giovanile sono fortemente intrecciate, occorre cercare di migliorare l’incontro fra domanda e offerta prima che il periodo di disoccupazione diventi troppo lungo. Vedremo se il nostro Paese saprà approfittare del programma europeo Youth Guarantee per affrontare con strumenti più efficaci le emergenze del nostro mercato del lavoro.
Apertura dei lavori
Prof. Andrea Sironi, Rettore dell’Università Bocconi
Relatori
Prof. Tito Boeri, prof. Alan B. Krueger, prof.ssa Paola Profeta
È professore di Economia presso l’Università Bocconi, dove riveste attualmente il ruolo di Prorettore per la ricerca, e Centennial Professor alla London School of Economics and Political Science. È Direttore Scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti fin dalla sua istituzione. Ha pubblicato 12 libri con Oxford University Press, MIT Press e Princeton University Press, nonché numerosi articoli sui principali giornali scientifici di economia. È stato senior economist presso l’OCSE, consulente della Commissione europea, della Banca Centrale Europea, dell’ILO, della Banca Mondiale e del Governo Italiano. È editorialista per la “Repubblica”. È il principale fondatore del sito di informazione economica www.lavoce.info e Direttore Scientifico del Festival dell’Economia di Trento. È membro della Academia Europaea, Research Fellow della European Economic Association, CEPR, CEP-LSE, IZA, Netspar e IGIER-Bocconi. Laureato in Bocconi nel 1983, ha poi conseguito un PhD in Economia presso la New York University nel 1990.
È Bendheim Professor of Economics and Public Affairs alla Princeton University. Ha scritto alcuni tra i più influenti saggi scientifici sulla disoccupazione, sui salari minimi, sull’economia dell’istruzione, sulla distribuzione del reddito e sull’assicurazione sociale. Durante l’amministrazione Obama, Krueger è stato capo del Council of Economic Advisers, membro del gabinetto del Presidente e capo economista del Dipartimento del Tesoro; precedentemente ha guidato il team degli economisti del Dipartimento del Lavoro sotto la presidenza Clinton. Secondo IDEAS/RePEc, è uno dei 50 economisti più accreditati al mondo. Nel 1997 ha ricevuto il Kershaw Award and Prize by the Association for Public Policy and Management (premio conferito a studiosi con meno di 40 anni per i loro importanti contributi sull’analisi delle politiche pubbliche), nel 2001 gli è stata assegnata la Mahalanobis Memorial Medal dall’Indian Econometric Society e, nel 2006, insieme a David Card, è stato insignito dell’IZA Prize in Labor Economics. Nel 2002 Krueger è stato eletto membro dell’American Academy of Arts & Sciences e nel 2003 dell’American Academy of Political and Social Science. Dal 2000 al 2006 è stato editorialista del “New York Times”. Laureato con lode nel 1983 in Relazioni industriali e mercato del lavoro alla Cornell University, ha poi conseguito un Master in Economia nel 1985 e un PhD in Economia nel 1987 entrambi ad Harvard.
È professoressa di Scienza delle finanze dell’Università Bocconi, ricercatrice presso il Centro “Carlo F. Dondena” per la Ricerca sulle Dinamiche Sociali e il CESifo di Monaco. Fa parte del comitato editoriale della rivista “CESifo Economic” Studies ed è Scientific Advisor di UniCredit and Universities Foundation. I suoi interessi di ricerca si rivolgono all’economia pubblica, ai sistemi di welfare (in particolare pensioni e istruzione), all’economia di genere e all’analisi di sistemi di tassazione comparati. Ha pubblicato in riviste internazionali di prestigio nel campo dell’economia e delle politiche pubbliche ed è autrice di diversi volumi sulla tassazione e sul ruolo delle donne nel mercato del lavoro. Ha coordinato progetti di ricerca finanziati da varie istituzioni internazionali, fondazioni private, università e centri di ricerca. È membro del Gruppo di Lavoro per il Monitoraggio della legge 120/2011 (quote di rappresentanza di genere) presso il Dipartimento Pari Opportunità, Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sintesi del prof. Alan B. Krueger
La Grande Recessione del 2008-2009 ha portato con sé un’impennata dei tassi di disoccupazione negli Stati Uniti e in molti Paesi Ocse. Questo era avvenuto anche in occasione di precedenti recessioni. Il fatto nuovo è che questa volta si è assistito a un significativo prolungamento della durata della disoccupazione in Paesi come gli Stati Uniti dove tradizionalmente c’è molto turnover nella disoccupazione, con alti flussi in entrata e in uscita dalla disoccupazione.
AREE D'INTERVENTO
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